Limportanza della leadership in relazione ad una partecipazione inclusiva dei lavoratori

È importante poi menzionare uno studio compiuto dall’European Agency for Safety and Health at Work, riguardante l’importanza, in relazione ad una partecipazione inclusiva dei lavoratori, della leadership, tanto per i vertici quanto per i lavoratori. In Leadership and workers participation, J. Flintorp, viene analizzato, più nello specifico, l’apporto dato da una “leadership positiva” dei dirigenti alla salute e sicurezza dei propri dipendenti. Una buona gestione dall’alto deve infatti, secondo lo studio Leading health and safety at work, The Health and Safety Executive (HSE), 2013, considerare sempre le implicazioni per la sicurezza e la salute dell'introduzione di nuovi membri del personale, e fornire a tutti i dipendenti una formazione proporzionata ai rischi corsi, promuovendo una maggiore consapevolezza del valore della SSL. Aspetto, quello riguardante una leadership sana e consapevole delle proprie responsabilità, che è stato affrontato anche oltreoceano, all’interno di Safety and Health Management Systems: A Road Map for Hospitals, OSHA, 2013. Tale studio, circoscritto all’ambito ospedaliero, ha confermato la necessità crescente, in capo ai vertici aziendali, di dimostrare un impegno costante per migliorare la sicurezza e la salute, dando il buon esempio ai dipendenti e contribuendo al miglioramento continuo della tutela della SSL.

Restando legati al tema del coinvolgimento dei lavoratori e del loro coordinamento da parte del RLS, è opportuno menzionare La partecipazione dei lavoratori nell’ambito della sicurezza e della salute sul lavoro, guida pratica pubblicata da Eu-Osha nel 2012. 
Secondo tale documento, il ruolo del rappresentante dei lavoratori è quello di garantire che questi ultimi possano contribuire al processo decisionale, dando voce alle loro idee, opinioni e preoccupazioni. Un comitato paritetico interno per la sicurezza, composto da rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro, è qui citato come uno degli scenari migliori mediante i quali garantire un dialogo costante, offrendo ai RLS, ai consulenti in materia di salute e sicurezza, al management e ai supervisori l’opportunità di incontrarsi e discutere gli aspetti di salute e sicurezza, oltre che di incidere, di comune intesa, sulle attività di salute e sicurezza svolte in azienda.

Ulteriore proposta per una sempre crescente partecipazione dei lavoratori in materia di SSL, nata in seno ad Inail e da esso finanziata, riguarda la creazione di una piattaforma ad hoc per lo “shared knowledge”. L’obiettivo è quello di una condivisione e valorizzazione di conoscenze e buone prassi per favorire la partecipazione attiva dei lavoratori alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Ciò ha dato vita al bando Bric2016, coinvolgendo il Dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Perugia e il Dipartimento di matematica e informatica dell’Università di Cagliari, nella realizzazione di una piattaforma web collaborativa a supporto dei RLS, mettendo a disposizione ogni informazione necessaria nella maniera più immediata possibile. Nella fattispecie dell’ambiente sanitario, è sempre più imprescindibile poter godere della più ampia gamma di informazioni relative ai rischi da affrontare quotidianamente sul posto di lavoro, in modo tale da scongiurare ogni residua ipotesi di errata o parziale formazione, ed in tale operazione devono prendere parte attiva gli stessi RLS, mantenendo un contatto costante con i lavoratori e raccogliendo ogni loro rimostranza o suggerimento.

Altro studio facente capo ad Inail, ancor più specificamente focalizzato sulla figura del RLS, è IMPAcT-RLS: Indagine sui modelli partecipativi aziendali e territoriali per la salute e la sicurezza sul lavoro, pubblicato nel 2017, con l’obiettivo di approfondire gli aspetti relativi alle relazioni, alle sinergie ed alle criticità esistenti tra il sistema di rappresentanza e il sistema di gestione della SSL in Italia. Da una prima analisi effettuata in relazione alla letteratura europea, è emersa l’importanza dell’atteggiamento dei lavoratori rispetto alla questione della SSL, e la conseguente elencazione di diversi modelli di maturità, volendo così identificare il livello di completezza e consapevolezza della cultura della sicurezza a seconda dei casi di studio. Diverse variabili sono state prese in considerazione nell’analisi dello svolgimento del compito del RLS: consultazione (come ad esempio per l’applicazione di standard di sicurezza, la definizione di nuove linee guida, procedure di sicurezza e istruzioni di lavoro sicuro, gli esiti del monitoraggio periodico dei piani di sicurezza o l’istituzione di sistemi premiali per stimolare la sicurezza sul lavoro); rappresentanza (dei lavoratori quando sollevano problemi di sicurezza, rapportandosi con il datore di lavoro in materia di sicurezza ed ottenendo l’impegno dei lavoratori su accordi e misure per la salute e sicurezza, giocando un ruolo guida presso i lavoratori, attivo e visibile, sui temi di salute e sicurezza); partecipazione (per la condivisione, da parte dei dipendenti, di contributi utili all’attuazione di una efficace strategia di gestione della SSL e ad un suo continuo miglioramento). 

Dai 2109 RLS italiani aventi risposto al questionario loro proposto da Inail, in maniera più che sufficientemente completa, leggendo tra i corposi dati prodotti, è emersa un’elevata consapevolezza da parte degli RLS dei rischi presenti nei vari ambienti lavorativi. Quanto agli elementi che più contribuiscono a determinare infortuni sul lavoro, la maggioranza dei partecipanti ha messo in primo piano i comportamenti inadeguati da parte dei lavoratori, la loro scarsa consapevolezza e conoscenza dei rischi e la mancata adozione di specifiche misure di sicurezza. Sono dunque da considerare ancora poco diffusi il coinvolgimento e la formazione dei lavoratori, e da qui è risultato come la disponibilità dei lavoratori a fornire informazioni sugli incidenti e le anomalie sia mediamente limitata. 
Si è evidenziato poi un numero ancora fin troppo cospicuo di aziende in cui i DVR non sono di facile accesso, completi ed aggiornati. Quanto alla formazione degli RLS, emergono alcune tematiche ancora poco trattate e ritenute importanti, quali in particolare alcune competenze necessarie nel ruolo che il Rappresentante si trova a giocare: tecniche di comunicazione, coinvolgimento e partecipazione su tutte, nei cui ambiti gli RLS ricevono poche ed incomplete informazioni. La funzione di rappresentanza è parsa ancora circoscritta ad un ruolo difensivo e di gestione dei conflitti, prettamente sindacale, mentre poco diffusa è sembrata la connotazione più proattiva e propositiva nella prevenzione efficace dei problemi di SSL. Rimanendo in ambito di partecipazione, grazie ai risultati del sondaggio sono stati individuati quattro modelli partecipativi per la SSL: bloccato (Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro burocratico e poco strutturato, nel quale il RLS assume un ruolo marginale; divergente (RLS più coinvolto nei processi di gestione, ma sempre in un SGSSL burocratico e poco strutturato); incompiuto (SGSSL improntato al miglioramento continuo, ma RLS limitato ad un ruolo marginale);  virtuoso (SGSSL proattivo, che riconosce il ruolo propositivo del RLS). 

Conclusa l’analisi dei dati, il documento passa alle proposte volte a migliorare l’attività dei RLS. Questi hanno in primis fatto leva sulla possibilità di ricevere maggiore formazione, migliore informazione e più ampio accesso ai documenti rilevanti. È risultato poi necessario rafforzare i rapporti tra RLS, medico competente, RSPP ed ogni altro attore operante nell’ambito della prevenzione, puntando anche ad accrescere le competenze degli stessi Rappresentanti dei lavoratori, i quali, operando nei più variegati settori professionali, devono poter disporre di conoscenze tecniche sempre maggiori, ivi comprese le cosiddette non-cognitive skills, ossia tecniche di comunicazione e conoscenze psicologiche tramite le quali raggiungere un ampio pubblico nella maniera più diretta ed immediata possibile. Da ciò, si deve incoraggiare sempre più un rafforzamento delle relazioni orizzontali del RLS, promuovendo ad esempio una formazione congiunta tra RSPP, RLS e medico competente e incentivando tutte quelle pratiche di gestione della SSL di tipo partecipativo che prevedano la compartecipazione di lavoratori ed RLS.